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UNA STORIA MALNATESE

La Rivoluzione Francese ha portato modifiche profonde nel modo di vivere e di essere organizzati in societ; il periodo Illuminista (1700) ha introdotto criteri, metodi che esistono ancora oggi e funzionano: la scuola, l’ospedale, il carcere, l’ospedale psichiatrico, per citarne alcuni, sono state per l’appunto le innovazioni nell’ organizzare le comunit per migliorare le condizioni di vita di chi fino ad allora ne veniva escluso. Cos come per migliorare le proprie condizioni sociali si ide il sistema Cooperativistico. Ed di questo che vorrei descrivere un po’ la storia, limitata al Paese dove abito. Gi sul finire dell’Ottocento operavano a Malnate diverse societ operaie, fra queste la societ dei contadini, la societ dei muratori, la societ dei suolini, la societ degli scalpellini. Quest’ultima possedeva, sul territorio di Malnate, delle cave di molera, un materiale arenarico di deposito morenico, formatosi durante la glaciazione, e detto materiale veniva per l’appunto cavato e lavorato dagli scalpellini, quindi usato in edilizia per davanzali, spalle per finestre porte, colonne per passi carrai, vasi decorativi. Tra queste societ la pi numerosa era quella dei suolini. In paese c’era una fabbrica di piastrelle che occupava anche diverse donne; mia nonna materna mi raccontava di quando la sera tornava dal lavoro con le mani rovinate dal cemento, doveva proteggersi le dita con della stoffa per non farle sanguinare, non essendo in uso i guanti.
Furono queste societ che diedero vita alla Casa Del Popolo di Malnate, che per quasi un secolo ospit la Cooperativa di Consumo ed il Circolo Famigliare .
La storia della Casa Del Popolo di Malnate la storia stessa di Malnate. I lavoratori delle diverse Professioni e Societ sentirono l’esigenza che, per meglio tutelare i loro salari, avrebbero dovuto creare un luogo dove poter approvvigionarsi senza essere derubati, sapendo che in Inghilterra, in una Localit vicino Londra (Rockdale) i minatori avevano aperto ed avviato un’attivit commerciale a conduzione cooperativa, caricando il costo delle merci solo delle spese vive. Cos che anche a Malnate, come in molte altre localit della penisola, si aprirono dei negozi a conduzione cooperativa.
L’edificio costruito non doveva servire solo come luogo per gli acquisti, ma doveva avere dei locali, degli spazi che permettessero ai soci di trovarsi per discutere di tutto ci di cui una comunit ha bisogno per crescere in armonia e serenit. La Cooperativa Casa Del Popolo nasce a Malnate agli inizi del 1900, per l’esattezza nel 1905, da allora ha accompagnato la storia che il paese ha vissuto ed stata un modello di vita per i soci; fin dal suo apparire stata istituzione che nel rispetto delle leggi e regole nazionali dava ai soci indicazioni di comportamento del vivere civile. Come recitava L’art. 1 dello statuto "Essa ha scopo di procurare ai soci un convegno quieto e morale, creare compagnia con indirizzo esclusivamente morale, coltivare quei rapporti umani e quella istituzione che restituisce dignit civile ed il tutto si regge su un’etica della responsabilit". L’apertura della nuova societ avviene nel momento in cui il paese si avvia alla trasformazione da economia agricola in societ ad economia industriale; i soci che avevano dato vita alla Cooperativa si rendono conto che per migliorare le loro condizioni dovevano essere presenti nei luoghi decisionali, quali l’amministrazione Comunale e Provinciale. Avviene cos che, dopo aver partecipato alle elezioni di Gennaio con una propria lista, il suo uomo migliore, il direttore della Societ, il 5 Febbraio 1911 viene proclamato Sindaco, cos come due altri soci vengono eletti nel consiglio provinciale.
Nell’assemblea del 1909, dopo 3 anni dalla costituzione, la societ conta 1805 soci su una popolazione di 3700 abitanti, cio il 48-49%, una percentuale altissima se si considera come erano formati i nuclei famigliari dell’epoca. Si pu affermare che la quasi totalit della popolazione residente era associata alla Cooperativa, che gli abitanti di Malnate sentivano questa istituzione come una cosa molto importante.
La societ Cooperativa esprimeva solidariet, dava aiuti e contributi non solo ai propri soci in difficolt, ma anche ad enti come l’asilo, dove certo i fruitori del servizio non erano solo i figli dei soci, dava contributi di sostegno alla banda municipale dove diversi cittadini potevano apprendere le conoscenze musicali, dava contributi a sostegno dello sciopero dei muratori a Milano, in agitazione da pi di quattro mesi nel 1910.
Inviava inoltre contributi al segretariato all’emigrazione, essendo il Varesotto e quindi Malnate zona a forte emigrazione.

Gennaio 1912
Fu anche per questo motivo che la societ dovette sostituire il Presidente ed un consigliere, avendo loro preso la decisione di emigrare in Argentina.
La societ ha incontrato altre difficolt per la sostituzione forzata dei propri dirigenti nel periodo del primo conflitto mondiale, 1915/1918. Il periodo fu molto travagliato poich nessun dirigente poteva concludere il mandato.
Questo modo di operare e di educare fu purtroppo interrotto con l’avvento del Fascismo, che in un primo momento consider la cooperativa come un qualcosa che andava distrutto, "ed infatti sub incendio e devastazione" poi, attraverso l’imposizione e la violenza, il direttorio del Fascio locale incluse nel consiglio di amministrazione cinque membri su nove, che non erano nemmeno soci. Cos per tutto il periodo Fascista (1922/1945), alla societ e ai propri soci fu impedito l’esercizio e l’uso della democrazia, di fatti per tutto questo periodo gli amministratori non venivano votati dai soci, ma venivano indicati dai gerarchi fascisti. Fu questo un periodo terribile, testimonianza che ho raccolto direttamente da un vecchio socio, che nel momento nel quale mi ricordava quei periodi ancora soffriva.
Con la fine della Seconda Guerra Mondiale il rinnovato gruppo dirigente della Cooperativa si avvia alla ricostruzione della propria organizzazione e riprende cos l’uso della pratica democratica. Nel 1948 un gruppo di soci, calcolato nel 30% dei suoi aderenti, abbandon questa societ per formarne un’altra in concorrenza; questi soci diedero vita ad un’altra Cooperativa, denominata A.C.L.I.
Del resto esistevano in altre parti d’Italia e d’Europa i due filoni storici del movimento Cooperativo: quello Socialista e quello Cattolico.
Alla data attuale la Cooperativa A.C.L.I. di consumo non c’ pi, mentre l’altra, quella storica, si rinnovata ed presente sul territorio con un nuovo negozio inaugurato e funzionante dall’ aprile 1999, cos da permettere ai soci e clienti economia e tranquillit nell’acquisto di prodotti non solo a marchio COOP.
Anche per continuare con la tradizione e con i principi che l’ avevano ispirata e per stare al passo coi tempi, la cooperazione molto attenta anche all’impatto ambientale dei prodotti che i propri produttori confezionano. L’inquinamento, la differenziazione cominciano nel momento stesso del confezionamento: un esempio la nuova confezione del dentifricio che, messo in vendita senza astuccio di cartone, ha permesso fino ad oggi di risparmiare 12TL di carta. Altro esempio dato dai dosatori di sapone che utilizzano meno plastica, quindi c’ meno immondizia in circolazione; altra battaglia fatta e vinta dal movimento cooperativo stata quella di avere tolto dalla pellicola per uso alimentare il P.V.C, notoriamente cancerogeno. Per essere pi tranquilli quando facciamo la spesa dobbiamo anche sapere dove e come vengono preparati gli alimenti; esiste un sistema di controlli nel movimento cooperativo che stabilisce che un prodotto. prima di ricevere l’autorizzazione a portare il marchio COOP, deve ricevere il gradimento di una commissione eletta di duecento soci sempre diversi che provano, assaporano, giudicano.
Fondamentali sono anche le attivit di solidariet sociale, di interventi umanitari e per l’integrazione fra le culture; sono diversi i prodotti in vendita nei negozi COOP provenienti dal sud del mondo e commercializzati con passaggi diretti senza transitare dai canali del commercio mondiale: T, caff, miele, sono solo alcuni esempi di questa solidariet (cosiddetti prodotti TRANSFAIR).
Tale marchio contempla alcuni prodotti biologici, garantisce che prodotti provenienti dal sud del mondo siano ottenuti senza sfruttamento dei bambini e a condizioni di guadagno equo per i lavoratori.
Un altro marchio "DOLPHIN SAFE ", vale per il tonno in scatola pescato senza uccidere i delfini che si impigliano nelle reti; "MARIN STEWARDSHIP COUNCIL " individua pesci e frutti di mare pescati in maniera sostenibile.
Sono continui gli aiuti alla ricerca scientifica e di sensibilizzazione alle problematiche della tutela ambientale, con una particolare attenzione al rispetto dell’ecosistema.
Ogni giorno met della spesa che portiamo a casa finisce nella spazzatura. Sono scatole, bottiglie, involucri di plastica e cartone che costituiscono il 40% per peso e il 50% per volume dei rifiuti solidi urbani. Li buttiamo spesso anche prima dell’uso la confezione.
In Malnate esistono altre realt cooperative di costruzione e abitazione; anche in questo campo, come stato per un certo periodo nel settore della tutte e o distribuzione, una di ispirazione cattolica, l’ altra di tradizione Socialista, ma tutte e due hanno contribuito a risolvere il problema abitativo per molti Malnatesi e molti altri cittadini che avevano bisogno di casa, ed per questo motivo che il paese rientra tra le localit sopra i quindicimila abitanti dove un’alta percentuale proprietaria della casa dove abita.
Si pure riformata una societ di mutuo soccorso che al momento poco conosco, perci non mi dilungo oltre, ma certamente agir nel solco delle precedenti, dando aiuto e sostegno a chi ne ha bisogno.
Vorrei dire infine che il sistema cooperativo ottimo da utilizzare quando si hanno progetti e non si hanno possibilit individuali per attuarli.
con questo metodo che con altri quindici soci ho potuto risolvere il problema casa, ed ci che ripetutamente dico a chi ha problemi di questa natura.
Una cooperativa un’impresa il cui obiettivo ultimo non il profitto, ma il dare risposte ai bisogni dei soci e della collettivit. La cooperazione si sviluppa in tutti i settori economici. Ne deriva perci una risposta articolata e corale che abbraccia un vasto arco di bisogni: dalla creazione di lavoro dignitoso e di qualit alla tutela dell’ambiente, dalla formazione all’abitare, al nuovo welfare, dalla sanit all’assistenza agli anziani e ai soggetti svantaggiati. Una cooperativa un’impresa il cui obiettivo ultimo di dare risposte ai bisogni dei soci e della collettivit.

Germano Corti

Varese 31/5/2001

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